GIULIANO MAURI. Architetture dell’immaginario
Occorrente: 4 carpentieri, giardinieri che sappiano lavorare di ferraglia. 1 ql filo ferro nero da carpenteria da 2mm. 2000 bastoni di faggio o castagno o pianta similare, forte e flessibile.
Giuliano Mauri
Conoscevo Giuliano come artista già dagli anni Settanta. Ricordo, in particolare, una sua performance alla Palazzina Liberty, a Milano, in cui presentava grandi tele che galleggiavano nell’aria, appese come panni. Un lavoro che dava un grande senso di libertà e leggerezza, che in quel periodo fu molto sentito e apprezzato. Nel lavoro che facevano artisti come lui era evidente per noi, appartenenti a una generazione più recente, un rapportarsi con l’arte che trasgrediva tutte le forme classiche che in quel momento conoscevamo.
Fabio Cirifino
[Progetto grafico del catalogo di Marco Strina]