Il Muso Castello di Gorizia si estende in una moltitudine di stanze, antri e saloni e si sviluppa su diversi piani. Allo stesso modo la narrazione si inserisce in questi spazi, alternandosi ad oggetti, armamenti e arredi storici e facendo luce, rivelando un racconto su più livelli.

Il guardare, lo sbirciare, le rapide occhiate, sono gli atteggiamenti, evocati, suggeriti, quasi indotti ai visitatori dall’allestimento, nell’avvicinarsi agli eventi narrati in questo museo. Anche le immagini che narrano dei fatti legati a leggende o avvenimenti storici, tendono nell’alternanza del gioco delle luci e delle ombre ad essere estremamente mobili e cangianti, attraverso il meccanismo del “teatro delle ombre”, di ambienti virtuali e di grandi proiezioni murali.

Al piano terra l’ambiente della sala delle armi accoglie il visitatore in uno spazio dove i suoni giungono come eco dal passato. Sbirciando attraverso la porta della cella, si assiste all’antica leggenda della spietata dama bianca, che in un tempo lontano abitava il castello. Salendo le scale si arriva al primo piano, dove si apre il grande salone degli Stati Provinciali. Le quattro pareti divengono scenari narranti che mostrano la storia del castello attraverso gli eventi storici più significativi. Negli spazi adiacenti brevi racconti animati mostrano la vita quotidiana alla corte rinascimentale del Duca. Salendo ancora, le scale si stringono divenendo piccoli gradini che portano all’ultimo piano, un grande plastico dell’area circostande al Castello mostra i mutamenti di territori e genti su cui i regnanti esercitarono il potere nei periodi di massima espansione della città di Gorizia.