ballo&ballo

A cura di Silvia Paoli

Silvana Editoriale Isbn 9788836658053

Il volume nasce insieme alla mostra omonima, ballo&ballo. Fotografia e design a Milano. 1965-2005 (Milano, Castello Sforzesco, 2024), in seguito alla donazione dell’archivio di Aldo e Marirosa Ballo alle Raccolte Civiche del Castello Sforzesco di Milano. Intesse un racconto a più voci dell’epoca di fermento e affermazione del design italiano e dell’atmosfera milanese in cui la riflessione sul design industriale si è intrecciata indossolubilmente con una impareggiabile esperienza artigiana, sia nell’elaborazione della modellistica, con l’officina di Sacchi sia nella comunicazione dei prodotti attraverso la fotografia. Lo Studio Ballo+Ballo è stato uno dei luoghi di questo processo, degli incontri e della trasmissione del sapere acquisito dalle pratiche e dal dialogo tra discipline contigue.
Il volume si compone così di contributi storici e saggistici, di un regesto finale e del contributo di Studio Azzurro che ha curato insieme a Silva Paoli il percorso narrativo della mostra e la sua messa in scena.

Silvana Editoriale

STUDIO AZZURRO. PORTATORI DI STORIA. PORTATORI DI STORIE

Autori Vari

MIMESIS - Sesto San Giovanni, MI - Isbn: 9791222302669 Issn: 2784-8698

Il libro presenta l’intera serie di opere “Portatori di storie”, individuando da una parte le tracce embrionali e le anticipazioni all’interno del percorso di Studio Azzurro, dall’altra le possibili derivazioni e declinazioni di una pratica di narrazione plurale ormai consolidata.
Il progetto editoriale è scandito da alcuni testi fondamentali (anche inediti) di Paolo Rosa che definiscono i momenti dello sviluppo di quello che possiamo definire un “formato”. Si articola in quattro sezioni con nuovi testi elaborati internamente allo Studio da Laura Marcolini, testi progettuali storici e si completa con i preziosi contributi di Giulio Calegari, Lidia Decandia, Roberto Diodato, Pietro Montani, Andrea Pinotti, Francesca Pola e Andrea Tagliapietra e gli inserti testimoniali di Fabio Cirifino e Gino Di Maggio.
Un libro di natura corale e interdisciplinare, che compone uno scenario di costellazioni possibili tra pratiche di narrazione, estetica, mediazione tecnologica, neuroscienze, storia dell’arte e dell’espressività umana.

Progetto grafico Cristian Cuna
Fotolito Graphic & Digital Project S.r.l., Milano

Mimesis Edizioni, Sesto San Giovanni 2023
collana Icone, serie Icone – Opere a cura di Francesca Pola e Andrea Tagliapietra

La pubblicazione del libro è stata supportata dal Centro Europeo di Ricerca di Storia e Teoria dell’Immagine ICONE dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano

Ai seguenti link è possibile consultare le documentazioni relative alle opere citate nel libro:
la serie Portatori di storie 
altre opere citate (a esclusione delle documentazioni)

MEDITERRANEO DI TERRE E CONFINI

Autori Vari

Accademia di Belle Arti di Bari - Posa edizioni

In occasione della realizzazione dell’ambiente sensibile Il confine dei corpi (Spazio comunale Think Tank, Monopoli, 2021), l’Accademia di Belle Arti di Bari – in collaborazione con Fondazione Museo Pino Pascali, Teatro pubblico pugliese, Regione Puglia e Comune di Monopoli – ha voluto accompagnare l’opera con un volume dedicato ai lavori che Studio Azzurro ha realizzato intorno al Mare Mediterraneo a partire dallo spettacolo sul cretto di Gibellina Vecchia (Ultima forma di libertà il silenzio, 1993) per finire a un nuovo progetto museale sui migranti mai realizzato, passando da Dove va tutta ‘sta gente e  da Meditazioni Mediterraneo.
Il racconto delle opere è accompagnato dai testi critici di Rosalba Branà, Antonio Rollo e Vincenzo Santarcangelo.
Progetto grafico di Cristian Cuna.
Progetto editoriale a cura di Fabio Cirifino, Laura Marcolini Leonardo Sangiorgi.

Studio Azzurro. L'esperienza delle immagini

STUDIO AZZURRO. L’ESPERIENZA DELLE IMMAGINI

A cura di Valentina Valentini

Milano - Udine, Mimesis / Resilienze, 2017

L’esperienza delle immagini esplora alcuni concetti fondativi della ricerca e della produzione di Studio Azzurro dagli anni Ottanta ai primi decenni del nuovo secolo, nella sperimentazione delle nuove tecnologie.

I saggi che compongono il volume si interrogano sulla riconfigurazione del tempo e del racconto, sulla dimensione della liveness e del tempo reale, sulla percezione aptica e incoativa dell’immagine, sull’immagine sonora. Esplorano il ruolo dello spettatore e la dimensione rituale nelle installazioni interattive, il carattere collettivo della fruizione che richiede un fare e un condividere.

Dall’analisi di questi e altri concetti elaborati dai contributi di Roberto Calabretto, Derrick de Kerckhove, Roberto Diodato, Paolo Fabbri, Pietro Montani, Silvana Borruti e Valentina Valentini, emergono i tratti peculiari della sperimentazione di Studio Azzurro, come l’andare oltre l’idea tradizionale di opera, sostituita dal concetto di un dispositivo di pensiero e sensibilità, che si presenta come work in progress.

STUDIO AZZURRO. Film e video

Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2016

Parallelamente alla mostra STUDIO AZZURRO, immagini sensibili (Palazzo Reale, Milano 9 aprile – 4 settembre 2016) si è tenuta una rassegna di film e video realizzati da Studio Azzurro dal 1980 al presente.

 

La parte video è costituita da materiale quasi totalmente inedito. Il volume, gemello del catalogo della mostra, rende conto dei lavori non installativi con un’impostazione cronologica che permette di avere un panorama completo e organico della produzione di Studio Azzurro. La pubblicazione, oltre ai testi di Paolo Rosa e Studio Azzurro, presenta un’ampia introduzione di Angela Madesani e raccoglie contributi di Lionello Cerri, Gino Di Maggio e Lara Fremder.

Catologo della mostra Studio Azzurro. Immagini sensibili

STUDIO AZZURRO. Immagini sensibili

Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2016

Il catalogo della mostra retroprospettiva a Palazzo Reale (Milano, 9 aprile – 4 settembre 2016), STUDIO AZZURRO, immagini sensibili, raccoglie trentacinque anni di lavoro. Introdotto da testi di Studio Azzurro e Valentina Valentini e da un contributo di Andrea Balzola, riunisce scritti che hanno segnato i momenti più significativi del percorso artistico del gruppo. Comprende alcuni materiali inediti, come il testo che segue.

Perché azzurro?

Le nostre scelte, le nostre modalità hanno determinato di formare un’entità autonoma, organizzata, autosufficiente e svincolata per necessità e virtù dal sistema dell’arte. Sin dall’inizio ereditiamo questo nome […] dall’originario studio fotografico. Il senso dello stesso non ha mai avuto una forma chiara: un nome così, perché è un colore, perché è astratto, perché ci piace. Un nome di un gruppo? Per certi versi sì, ma nel corso del tempo e nel proseguimento dell’esperienza prende forma il suo proprio significato, che ora si adatta precisamente al progetto. L’entità prende la sua identità e alimenta il formarsi di un clima interno in cui, dissolta in parte la figura autoriale assoluta, tutti concorrono a generare un habitat creativo. […] Azzurro dunque è l’alimento identitario, l’aria comune che dà vita al nostro percorso.

Catalogo della mostra Studio Azzurro. Campo controcampo

Studio Azzurro. CAMPO CONTROCAMPO

A cura di Lea Mattarella

Salerno, Galleria Paola Verrengia, 2015

In occasione della mostra a cura di Lea Mattarella CAMPO CONTROCAMPO presso la Galleria Paola Verrengia (13 dicembre 2015 – 31 gennaio 2016) è stato pubblicato l’omonimo catalogo.
La mostra presentava una serie di dittici fotografici inediti e un trittico video.

La nostra è una storia di sguardi. Studio Azzurro ce li offre in una nuova prospettiva, inaspettata eppure, a questo punto, irrinunciabile. La fotografia è di solito considerata un’immagine che respira in solitudine: vive dell’attimo, dello scatto che immortala per sempre un punto di vista, bello o brutto che sia. Non è come la pittura che, fin da subito, si è prodigata a raccontare storie in dittici, trittici, polittici, cicli. Eppure qui viene esibita la possibilità di scatti che si stringono, convergono, battono lo stesso ritmo. Aver accostato le inquadrature di ognuna di queste immagini riconoscendo una fratellanza tra loro ha significato potenziarne l’impatto visivo, aumentarne la possibilità di fare mondo. Si è dato così vita a una vera e propria narrazione, all’interno di cui non c’è nessun altro oltre a noi che guardiamo. Siamo gli unici protagonisti.

Lea Mattarella

Giuliano Mauri. Architetture dell’immaginario

GIULIANO MAURI. Architetture dell’immaginario

Studio Azzurro, Francesca Regorda. A cura di Studio Azzurro, Archivio Giuliano Mauri, La Triennale di Milano

Catanzaro, Rubbettino, 2015

Occorrente: 4 carpentieri, giardinieri che sappiano lavorare di ferraglia. 1 ql filo ferro nero da carpenteria da 2mm. 2000 bastoni di faggio o castagno o pianta similare, forte e flessibile.

Giuliano Mauri

 

Conoscevo Giuliano come artista già dagli anni Settanta. Ricordo, in particolare, una sua performance alla Palazzina Liberty, a Milano, in cui presentava grandi tele che galleggiavano nell’aria, appese come panni. Un lavoro che dava un grande senso di libertà e leggerezza, che in quel periodo fu molto sentito e apprezzato. Nel lavoro che facevano artisti come lui era evidente per noi, appartenenti a una generazione più recente, un rapportarsi con l’arte che trasgrediva tutte le forme classiche che in quel momento conoscevamo.

Fabio Cirifino

 

[Progetto grafico del catalogo di Marco Strina]

IN VIAGGIO CON L’ITALIA. Un racconto sonoro e visivo

IN VIAGGIO CON L’ITALIA. Un racconto sonoro e visivo

Studio Azzurro e TCI

Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2014

In occasione della mostra per i 120 anni dalla fondazione del Touring Club Italiano, Studio Azzurro ha progettato un percorso espositivo che ha messo in scena la storia e parte del vasto e prezioso archivio del TCI, negli spazi storici di Palazzo della Ragione a Milano.

Il catalogo raccoglie testi e immagini nati per la mostra, nel corso della stretta collaborazione con il Centro Documentazione del Touring Club Italiano.

 

[Progetto grafico del catalogo di Magutdesign]

Revelaciones Mediterraneo. La voz revela el tiempo

REVELACIONES MEDITERRÁNEO. La voz revela el tiempo

Testi di Carmelo Di Gennaro, Laura Marcolini (Studio Azzurro). Coordinamento Alessandra Picone

Madrid, Punto Verde, 2014

L’Istituto Italiano di Cultura di Madrid è il committente della mostra per la tappa spagnola del lungo lavoro dedicato al Mediterraneo, cui Studio Azzurro ha partecipato già nel 2002 e nel 2010.

Da questo progetto è nata anche la pubblicazione di un volume che riunisce testi, materiali progettuali e fotografie di viaggio raccolti in preparazione dell’installazione interattiva La voce rivela il tempo, realizzata nel territorio della regione de La Mancha.

Copertina del catalogo In Principio

IN PRINCIPIO

A cura di Micol Forti, Pasquale Iacobone

Loreto, FMR-ARTÈ spa, 2013

Il catalogo del Padiglione della Santa Sede – presente per la prima volta alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia 2013 – raccoglie testi critici, scritti degli artisti e immagini dei progetti commissionati a Studio Azzurro per il tema della Creazione, a Josef Koudelka per il tema della De-Creazione e a Lawrence Carroll per la Ri-Creazione.
Studio Azzurro ha risposto all’invito con la videoinstallazione interattiva in quattro parti In principio (e poi), un ambiente sensibile strutturato nella forma dei Portatori di Storie.

Il volume comprende testi di Paolo Baratta, Francesca Boschetti, Lawrence Carroll, Micol Forti, Alessandra Mauro, Rosalia Pagliarani, Antonio Paolucci, Gianfranco Ravasi, Studio Azzurro.

Copertina del catalogo Portatori di storie. Da vicino nessuno è normale

PORTATORI DI STORIE. Da vicino nessuno è normale

Milano

Il libro è stato pubblicato per accompagnare l’installazione Da vicino nessuno è normale, parte del ciclo Portatori di storie, allestita presso la Biblioteca Cencelli nell’ex-ospedale psichiatrico di Santa Maria della Pietà a Roma. L’opera è stata pensata come nucleo del secondo piano del Museo Laboratorio della Mente.

Dal 2007 siamo impegnati in quello che ormai è un vero e proprio obiettivo condiviso con il Centro Studi e Ricerche della ASL Roma-E, quello di rendere il Museo Laboratorio della Mente un’eccellenza nell’ambito dei Musei di Narrazione.
Il mancato restauro del secondo piano dell’ex padiglione 6 del Comprensorio del Santa Maria della Piet
à ci ha fatto pensare che, per rendere visibile quello che spesso si ferma per mancanza di fondi, bisogna metterlo in scena anche in maniera precaria e temporanea, come ce lo impone la società del nostro tempo. Così abbiamo reso visibili le storie di coloro che hanno vissuto questi spazi. Nel dicembre 2010 abbiamo realizzato, in collaborazione con UOS Centro Studi e Ricerche, il Dipartimento Salute Mentale, i pazienti, i familiari e gli operatori della ASL Roma E, una raccolta di 50 testimonianze sui percorsi di cura e promozione della salute mentale.

Copertina del volume Studio Azzurro. Teatro

Studio Azzurro TEATRO

A cura di Noemi Pittaluga e Valentina Valentini

Roma, Contrasto, 2012

Il lavoro di Studio Azzurro si legge all’interno dei nuovi paradigmi connessi al mutamento che la scienza, le nuove tecnologie e l’estetica vanno elaborando a partire dagli ultimi tre decenni del XX secolo. Il volume analizza gli spettacoli musicali, teatrali e di danza ai quali Studio Azzurro ha lavorato e che costituiscono una parte significativa della sua articolata produzione nel corso di trent’anni di attività.

La struttura del libro è data da una rigorosa ricostruzione degli spettacoli basata sui documenti conservati negli archivi di Studio Azzurro (schizzi, storyboard, testi, immagini fotografiche, recensioni, locandine) e sulla memoria diretta degli autori.

Molte domande vengono poste attraversano i testi. L’uso di dispositivi tecnologici ha narcotizzato o amplificato la dimensione teatrale? Una drammaturgia che ha come dispositivo costruttivo le nuove tecnologie è stata in grado di reinventare il medium teatro?

Catalogo della mostra Fare gli Italiani

FARE GLI ITALIANI

Studio Azzurro

Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2011

La mostra ripercorre i 150 anni dall’unità d’Italia utilizzando una pluralità di linguaggi, dalla scultura alla pittura, dalla fotografia alle immagini cinematografiche, dalla radio alla televisione, dalla musica alla parola, dagli oggetti alle immagini virtuali. Emozione e conoscenza diventano la chiave per rivivere e interpretare il passato e per comprendere come si sono formati gli italiani.

L’ampio scenario delle Officine grandi riparazioni di Torino, che accoglie l’esposizione, è un affascinante sito di archeologia industriale che ha permesso di rappresentare lo spazio aperto del paesaggio italiano attraversato dalla sua storia, dalle persone che lo abitano, dalla sua varietà e ricchezza. Il catalogo accompagna e racconta l’esposizione.

L'arte fuori di sè di Paolo Rosa e Andrea Balzola

L’ARTE FUORI DI SÉ. Un manifesto dell’arte nell’era tecnologica

Andrea Balzola, Paolo Rosa

Millano, Feltrinelli, 2011

Il libro nasce da anni di appunti e riflessioni suscitate dalla pratica quotidiana dell’arte e dell’insegnamento nei luoghi di formazione artistica. Racconta esperienze, raccoglie considerazioni e propone antidoti e orizzonti per un nuovo orientamento, traducendosi in manifesto e in opera fondamentale sul pensiero di Studio Azzurro.

Per restituire all’arte la sua centralità sociale è necessario, oggi, uscire dall’autoreferenzialità del sistema dell’arte contemporanea. La pratica artistica deve divenire consapevole, per conquistare un nuovo ruolo nella ridefinizione dell’etica e dell’estetica. In questa dimensione nasce l’artista plurale, colui che non crea semplicemente opere ma relazioni, che lavora in una rete, senza tuttavia perdere la sua autorialità. L’artista plurale attiva una dimensione rituale partecipativa, senza gerarchie e senza chiusure.

Nel terzo millennio, la ricerca artistica deve appropriarsi dell’interattività e farne uno strumento di espressione collettiva e di dialogo tra autore e spettatore, creando un’estetica non più basata sulle forme e sulle cose ma sui comportamenti. In una società dello spettacolo sempre più sofisticata, è necessario creare un laboratorio antropologico permanente, che produca consapevolezza e creatività partecipata.

Copertina del catalogo Pozzanghera. Micropaesaggio interattivo dedicato ai bambini

LA POZZANGHERA. Micropaesaggio interattivo dedicato ai bambini

Studio Azzurro

Milano, Scalpendi Editore , 2011

Micropaesaggio interattivo dedicato all’infanzia, una pozzanghera virtuale reagisce quando viene calpestata, producendo suoni e immagini che fanno vibrare di storie la sua superficie. È un minuscolo territorio instabile, progettato per i bambini, da praticare e condividere con i compagni o con persone più grandi.

Il catalogo di questo ambiente sensibile è pensato come un libricino-cornice dove poter inserire la propria foto da conservare, diventando così memoria dell’esperienza.

Musei di narrazione di Studio Azzurro

MUSEI DI NARRAZIONE. Percorsi interattivi e affreschi multimediali

Studio Azzurro

Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2011

Questo libro, insieme al DVD, ripercorre per la prima volta l’attività di Studio Azzurro nell’ambito dei musei tematici e territoriali, presentando una selezione di progetti e di riflessioni nate dalla sperimentazione diretta sul campo.

L’insieme di queste esperienze fa emergere un’idea di museo come habitat narrativo, luogo immersivo della sperimentazione artistica e territorio della memoria. Le tecnologie multimediali utilizzate favoriscono l’approccio esperienziale, i linguaggi interattivi valorizzano le condizioni di partecipazione con il pubblico. Si delinea tra le pagine una nuova visione in cui i musei di collezione si trasformano in musei di narrazione.

Catalogo Valentia sensibile.

VALENTIA SENSIBILE. I racconti degli orizzonti, la scatola di montaggio

Studio Azzurro

Milano, Scalpendi Editore , 2011

Valentia Sensibile nasce come progetto di un intervento artistico predisposto all’ascolto oltre che allo sguardo, su un’area solo apparentemente definita che parte dalla città di Vibo Valentia.

Il progetto raccontato in questo volume si sviluppa attraverso una riscoperta della cultura del territorio che passa per il tempo, le parole, i gesti e i suoni per affrontare, successivamente, un momento durante il quale ascoltare, raccontarsi, osservare.

L’intervento è frutto della volontà di creare il primo nucleo di una realtà permanente e allo stesso tempo sempre in trasformazione, un patrimonio incrementabile per un futuro museo dedicato alla cultura del territorio vibonese. Non un museo tradizionale, bensì ciò che Studio Azzurro definisce una “stazione creativa”: uno spazio culturale vivo e adattabile a diverse prospettive, teatro di relazioni e di scambio creativo, catalizzatore di attività culturali, di esperienze formative e sperimentali, interprete della memoria del territorio.

Catalogo Dentro l'ultima cena

DENTRO L’ULTIMA CENA: IL XIII TESTIMONE

Simone Ferrari, Studio Azzurro, Euphon Communication

Milano, Electa, 2010

Dentro l’ultima cena. Il tredicesimo testimone, promosso dalla Fondazione Banca del Monte di Lombardia, è un percorso caratterizzato dall’idea di valorizzazione culturale di un intero territorio, per la promozione del territorio lombardo.

Il progetto offre un approccio peculiare alla conoscenza del capolavoro di Leonardo da Vinci L’Ultima cena racchiuso a poche decine di chilometri da Vigevano, tra le mura di Santa Maria delle Grazie a Milano. Un punto di vista creativo, fondato sull’innovazione tecnologica e sulle competenze che il territorio sa esprimere al meglio. Realizzato in un contesto ideale in quanto storicamente legato a Leonardo e alla sua arte.

Aldo Poli, Presidente Fondazione Banca del Monte di Lombardia

Copertina del catalogo del Museo dell'acqua

MUSEO DELL’ACQUA, FONTE DI PESCAIA, SIENA

Mizar, SocialDesign, Studio Azzurro

Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2010

Il Museo dell’acqua permette di conoscere e apprezzare una delle realizzazioni più straordinarie della storia di Siena: la rete dei canali sotterranei denominati “bottini”, un sistema di gallerie che per secoli ha portato l’acqua nelle fonti, nelle piazze e nelle case della città antica.

Il volume racconta il progetto del museo. Il percorso offre al visitatore la possibilità di compiere un’esperienza istruttiva ed emozionante, per cogliere la molteplicità delle relazioni tra natura, geologia, storia, arte e ingegneria grazie agli ambienti multimediali e interattivi che raccontano la complessità di questa grande opera.

MUSEO LABORATORIO DELLA MENTE

Uos Centro Studi e Ricerche ASL Roma E, Studio Azzurro

Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2010

La cosa importante è che abbiamo dimostrato che l’impossibile diventa possibile. Dieci, quindici anni fa era impensabile che un manicomio potesse essere distrutto. Magari i manicomi torneranno ad essere chiusi e più chiusi di prima. Io non lo so. Ma ad ogni modo noi abbiamo dimostrato che si può assistere la persona folle in un altro modo e la testimonianza è fondamentale. Non credo che il fatto che un’azione riesca a generalizzarsi, voglia dire che si è vinto. Il punto importante è un altro, è che ora si sa cosa si può fare.

Franco Basaglia, Conferenze brasiliane, 1979

Il Museo Laboratorio della Mente di Roma è un museo di narrazione, che si confronta con il complesso tema del disagio mentale attraverso testimonianze, documenti, oggetti, interpretazioni artistiche. Un percorso multimediale cala i visitatori in una inconsapevole interpretazione degli stadi della follia, delle sue posture, dei suoi ossessivi comportamenti. Follia intesa come altra interpretazione della realtà, come sottile linea di confine tra un mondo intimo e un’alterata oggettività, espressa nell’irrisolto contrasto tra reale e virtuale.

Copertina del catalogo Sensitive city

SENSITIVE CITY

Studio Azzurro

Milano, Scalpendi, 2010

Sensitive City è l’opera realizzata da Studio Azzurro e curata da offiCina Beijing per il Padiglione Italia in occasione dell’Esposizione Universale di Shanghai 2010. Il tema di Expo 2010, “Better City, Better Life”, invitava i paesi partecipanti a riflettere sul futuro delle città per trovare risposte alternative al processo di urbanizzazione contemporaneo.

Con Sensitive City, Studio Azzurro ha voluto ipotizzare una città ideale non generata da un pensiero astratto bensì disegnata dal racconto degli abitanti di sei città italiane, significative per qualità della vita e bellezza (Lucca, Trieste, Siracusa, Matera, Chioggia, Spoleto).

Sensitive City appare al visitatore come un percorso interattivo in cui si può interrogare ciascun personaggio con un semplice gesto, generando uno spazio fatto di relazioni, memorie, sogni, paure e disegnando un percorso in continua trasformazione, capace di conservare e tramandare le tracce dei suoi “portatori di storie”. Il libro raccoglie le testimonianze e le immagini che hanno dato vita a questa città immaginaria. Una città possibile, se i sentimenti, le emozioni e i vissuti delle persone torneranno ad essere considerati nel progetto urbanistico.

Copertina del volume Ambientes sensibles

AMBIENTES SENSIBLES

A. Balzola, A. Molina, P. Rosa

Valencia, Sala Parpallò, 2008

Il catalogo accompagna la mostra Ambientes Sensibles di Studio Azzurro, che comprende le opere Dove va tutta sta gente, Coro e Tavoli (Perchè queste mani mi toccano).

Gli ambienti sensibili allestiti creano una relazione tra lo spazio, lo spettatore con i suoi gesti e gli schermi come elementi narrativi. Il pubblico è chiamato a essere soggetto attivo, creando una propria storia sulla base delle sensazioni provate. Lo spettatore tocca, calpesta la superficie immateriale creata per l’immagine.

Il risultato è un’esperienza poetica, effimera e intangibile.

Copertina del catalogo Fabrizio De Andrè - La mostra

FABRIZIO DE ANDRÈ – LA MOSTRA

V. Bo, G. Harari, Studio Azzurro

Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2008

A dieci anni dalla sua scomparsa Faber è più vivo che mai: nei tanti concerti che lo ricordano, nei convegni che si susseguono, nei libri che segnano la sua memoria.

Nella mostra a lui dedicata, Studio Azzurro ha scelto di tracciare il percorso di una vita e di una poesia della canzone nella sua molteplicità, nelle contraddizioni, nelle pieghe intime, tra colpi di genio, abbagli e anche zone d’ombra.

Si può parlare di Genova, di amore e di donne, di anarchia e libertà, degli ultimi, persino della morte e della guerra attraverso le canzoni di Fabrizio De Andrè. Il percorso, fatto di immagini e di suoni resi vivi dall’interazione, propone delle pause riflessive, più didascaliche, nelle sale dedicate alla discografia e alla vita.

La mostra raccontata in questo catalogo diviene occasione per avviare dei processi, dei metodi di lettura, più che offrire dei racconti finiti e definitivi.

Copertina del catalogo del castello di Formigine

IL CASTELLO DI FORMIGINE

Cinisello Balsamo, Milano, Silvana Editoriale, 2007

Per lungo tempo conosciuto molto superficialmente, il castello di Formigine ha trovato nelle ampie indagini ricognitive e nei restauri una straordinaria occasione per ricomporre la propria storia costruttiva e soprattutto per ritrovare forme e spazi. Il risultato è stato quello di riportare alla conoscenza e al patrimonio collettivo un monumento che è prima di tutto la storia di un luogo.

La grande attenzione ai cantieri di scavo archeologico e di restauro ha, infatti, permesso di fare delle scoperte. L’entità del borgo medievale rinvenuto, con la chiesa e il cimitero, ha consentito di chiarire i processi attraverso i quali si era passati da una piccola fortezza a un castello residenza e ha fatto comprendere i mutamenti nella ritualità funeraria. Questo ha permesso, inoltre, di riconoscere le forme di un complesso sviluppo architettonico, significativo per lo studio degli insediamenti fortificati emiliano-romagnoli.

Il volume narra questo ampio lavoro multidisciplinare e di equipe, condotto anche in pieno cantiere aperto mentre le opere fervevano e le sorprese non mancavano, che ha portato alla creazione di un percorso di visita e di una narrazione multimediale realizzata da Studio Azzurro.

Copertina del catalogo di Montagna in movimento

MONTAGNA IN MOVIMENTO

Cinisello Balsamo, Milano, Silvana Editoriale, 2007

Una fortificazione di metà Ottocento, in alta valle Stura, diventa sede di un racconto museale sulla montagna che rifiuta gli stereotipi tradizionali di un mondo immobile e chiuso.

Il museo è occasione per sperimentare un linguaggio d’avanguardia: volti, voci, gesti, paesaggi sfilano come un archivio dell’identità culturale di chi vive in montagna, restituendo un ipertesto sorprendentemente ricco di suggestioni e un percorso tra tracce del passato e speranze per il futuro.

Il volume racconta il progetto di Studio Azzurro, accompagnato da testi di esperti del mondo alpino.

Copertina di Studio Azzurro. Videoambienti, ambienti sensibili

VIDEOAMBIENTI, AMBIENTI SENSIBILI E ALTRE ESPERIENZE TRA ARTE, CINEMA, TEATRO E MUSICA

Bruno di Marino

Milano, Feltrinelli, 2007

Il doppio DVD contiene una selezione di video che documentano 60 opere di Studio Azzurro durante più di vent’anni di attività.

Sono frammenti e memorie di opere che per le loro caratteristiche – videoinstallazioni, spettacoli, opere musicali, ambienti interattivi e film – non è facile ritrovare allestite in modo permanente. Anzi, per loro natura e per volontà, queste opere scompaiono e riappaiono solo secondo le necessità e le condizioni.

I DVD sono accompagnati da un libro con testi critici, una conversazione con Paolo Rosa, le schede complete dei lavori presenti in video, disegni e fotografie.

Copertina del volume Immagini

IMMAGINI VIVE

Studio Azzurro

Milano, Electa, 2005

Questo volume non ha la forma né del catalogo illustrato, né del libro d’artista. È piuttosto il corpo di un racconto. È un libro che si colloca fuori dai canoni dell’arte, ma criticamente dentro la spettacolare e angosciante trasformazione tecnologica a cui, nel 2005, si stava ormai assistendo da anni.

La pubblicazione è stata realizzata per raccontare i lavori di Studio Azzurro, opere virtuali che non ingombrano uno spazio fisico con la loro presenza, immagini vive.

Venticinque icone emblematiche, associate a un breve testo, introducono capitoli formati da più opere. È un alternarsi di punti fermi e mondi graficamente caotici, di immagini vitali e di testi brevissimi. Questo libro, infatti, è di poche parole.

Copertina del catalogo del Museo Audiovisivo della Resistenza

MUSEO AUDIOVISIVO DELLA RESISTENZA

A cura di Maurizio Fiorillo, Francesca Pelini, Paolo Ranieri

La Spezia, Edizioni RES, 2004

Il volume racconta il Museo Audiovisivo della Resistenza, nato dalla volontà di tramandare le storie partigiane delle province di Massa, Carrara e La Spezia con un linguaggio contemporaneo, grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie. L’intento è quello di dare nuova forza alla memoria, accompagnando il ricordo attraverso i cambi di sensibilità che avvengono, inevitabili, con il trascorrere del tempo.

Il video ha raccolto quella densità umana che vive nel racconto orale e che risiede nei gesti, nelle espressioni, nella luminosità degli sguardi, nell’intensità dei silenzi. Quelle che si vedono nel museo non sono semplici interviste, ma ritratti che accompagnano le storie, racconti di una generazione anziana, che non si può lasciar partire con un bagaglio così importante.

Il semplice gesto di avvicinare la mano e toccare la pagina virtuale di un libro coinvolge lo spettatore e gli trasferisce il senso dell’esperienza. Il Museo Audiovisivo della Resistenza è luogo della memoria e luogo partecipativo.

Copertina del volume Caveau. Studio Azzurro

CAVEAU. STUDIO AZZURRO

A cura di Andrea Lissoni

Siena-Prato, Gli Ori , 2002

Caveau è un ciclo espositivo che si articola all’interno di uno degli spazi più singolari del Centro Arte Contemporanea: la camera di sicurezza fatta costruire nel 1952 dalla Banca d’Italia, che allora aveva sede a Palazzo delle Papesse.

L’ambiente, intatto e completo degli arredi originali – dagli armadi in ferro alla porta blindata – si presta a trasformarsi in project room, affidata ad artisti diversi che sappiano misurarsi con un luogo così fortemente caratterizzato e di difficile interpretazione.

Il caveau, pertanto, non si configura mai come “contenitore”, ma aspira a farsi opera esso stesso o, quanto meno, a divenire una delle sue parti costitutive.

Il volume tratta l’intervento di Studio Azzurro all’interno di questo interessante spazio.

Copertina del catalogo Meditazioni Mediterraneo

MEDITAZIONI MEDITERRANEO

Studio Azzurro

Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2002

Tra il bagaglio che comunque prepariamo per questo viaggio nel Mediterraneo, tra le telecamere, i microfoni, i cavi e gli innumerevoli marchingegni elettronici, spicca per imponenza e per valore simbolico il cavalletto. Ci aiuterà a tenere i piedi per terra, a stare fermi ad osservare, ad attendere per lasciare che le cose ci arrivino, senza forzarle. I suoi piedi conficcati nel calore di un vulcano, nelle crepe di una salina, sprofondati nelle sabbie in riva al mare o nelle dune del deserto ci aiuteranno a dialogare con il territorio, a vibrare con il vento, a oscillare con il mare.

Il volume, edito in occasione dell’omonima mostra allestita a Napoli nel 2002, nasce da un progetto di Studio Azzurro teso a condurre lo spettatore nei luoghi e nell’arte di vivere del Mediterraneo. Attraverso un itinerario nei sensi, cinque videoinstallazioni mostrano altrettanti territori – Italia, Grecia, Francia, Marocco e Libia – emblematici di un’area geografica ricca di culture, religioni e costumi. Da immagini raccolte sul campo, colte nella quotidianità della vita del Mediterraneo, nascono le installazioni documentate nelle pagine del libro.

Copertina del volume Studio Azzurro. Tamburi - Embracing interactive art

STUDIO AZZURRO. TAMBURI. Embracing interactive art

Studio Azzurro, Minoru Hatanaka

Tokyo, Nozaky Takeo ICC, 2001

Dobbiamo cercare le linee che portano a far convergere quell’esperienza della materia, degli affetti e dell’immaginazione, con quegli elementi immateriali e virtuali che pur nella loro quotidiana invasività, ci appaiono ancora estranei o perlomeno incapaci di esser portatori di sogni e di vere narrazioni.

Uno degli strumenti che ci aiutano a unire questi due mondi è l’interattività… unita all’esperienza delle persone. A patto che nella sua semplicità naturalezza e socialità risulti un vero e proprio “abbraccio” interattivo.

Copertina del volume Interattività. Studio Azzurro, opere tra partecipazione e osservazione

INTERATTIVITÀ. STUDIO AZZURRO, OPERE TRA PARTECIPAZIONE E OSSERVAZIONE

Studio Azzurro. A cura di Maria Grazia Mattei

Perugia, Fondazione Umbria Spettacolo, 1999

Il libro prende spunto dalla mostra Studio Azzurro, opere tra partecipazione e osservazione, dedicata alla ricerca artistica dello studio e presentata al centro Espositivo Rocca Paolina della provincia di Perugia, durante l’edizione 1998 di Progetto Tecnoarte.

Parte integrante del progetto, la pubblicazione si concentra sul tema dell’interattività, in relazione sia alle arti visive contemporanee che alle sue implicazioni sociali, rappresentando perciò una novità nel panorama editoriale italiano.

Il volume comprende scritti inediti di artisti internazionali ed esperti, tra cui Itsuo Sakane, Anne marie Duguet e Paolo Rosa, nonchè contributi provenienti dall’archivio di MediaMente / Rai educational.

Copertina del volume Studio Azzurro - ambienti sensibili

STUDIO AZZURRO. AMBIENTI SENSIBILI

Studio Azzurro

Milano, Electa, 1999

Il catalogo è nato in occasione della mostra romana Ambienti Sensibili. Esperienze tra interattività e narrazione (1999).

Il percorso espositivo è il frutto di un’incessante attività di sperimentazione dello studio, in una dimensione in cui più persone hanno contribuito alla realizzazione dei progetti e più decisioni hanno fatto procedere il racconto degli ambienti sensibili. Accanto alla relazione tra uomo e dispositivo, è presente quella, essenziale per Studio Azzurro, tra uomo e uomo.

Questa dimensione di relazione interpersonale, unita alla ricerca per un’interazione naturale con la tecnologia, che riproduca l’esperienza umana, racchiude il senso di quelli che sono stati denominati “ambienti sensibili”.

Copertina del volume Pensare l'arte. Verità, figura, visione

PENSARE L’ARTE. VERITÀ, FIGURA, VISIONE

Studio Azzurro, J. Derrida, C. Sini

Milano, Trivioquadrivio - Federico Motta Editore, 1998

Jacques Derrida, Carlo Sini e Studio Azzurro: l’incontro tra figure ed esperienze così differenti ha dato vita a una serie di riflessioni ricche ed eterogenee in un intreccio di istanze, linguaggi e tempi diversi, guidati dalla comune esigenza di abitare e progettare quel luogo o meglio, quel limite che al contempo unisce e distingue pensiero filosofico e pratica artistica.

Alla creazione di questo volume hanno contribuito, oltre agli autori in senso stretto, i trenta partecipanti che hanno preso parte al laboratorio “pensare l’arte”, di cui questa pubblicazione è frutto.

Copertina del volume Mutazioni elettroniche. Le immagini di Studio Azzurro

MUTAZIONI ELETTRONICHE. LE IMMAGINI DI STUDIO AZZURRO

Domenico De Gaetano

Torino, Lindau, 1995

Il volume presenta una rassegna di film e video di Studio Azzurro e propone, a metà degli anni Novanta, uno sguardo ipotetico sul futuro delle immagini in movimento, sulle “mutazioni elettroniche”.

Le pagine di Domenico De Gaetano tracciano una lettura di un mondo di immagini sintetiche e digitali, che nello sguardo di quegli anni appare sempre più interattivo e virtuale.

Copertina del volume Studio Azzurro. Percorsi tra video, cinema e teatro

STUDIO AZZURRO. PERCORSI TRA VIDEO, CINEMA E TEATRO

Studio Azzurro. A cura di Valentina Valentini

Milano, Electa, 1995

Questo libro, pubblicato dopo oltre dieci anni di intensa attività di Studio Azzurro in Italia e all’estero, offre uno sguardo su quella parte di percorso svolto tra il 1982 e il 1993 che, per il suo tracciato non lineare, è spesso conosciuto solo parzialmente.

Allo stesso tempo, il testo è memoria di un’esperienza che si è mossa dentro i nuovi linguaggi poiché, paradossalmente, il dispositivo elettronico, depositario di eventi che un tempo si consumavano senza lasciar traccia, riesce solo parzialmente a trattenere i segni più intensi della sua cultura.

Copertina del volume Bull shit 06 - Studio Azzurro, videoambienti

STUDIO AZZURRO. Videoambienti bull shit 06

A cura di Gino Di Maggio

Milano, Mudima, 1992

Sono racchiusi in questo catalogo dieci anni di attività di Studio Azzurro, a partire da Luci di inganni (1982). I concetti di immateriale, simulato e artificiale cominciavano a prendere forma attraverso il video.

Nelle opere che sono seguite, il video è entrato in dialogo con l’ambiente (Il nuotatore), con i corpi e gli spazi (Prologo a un diario segreto contraffatto e La camera astratta), con gli spettatori e l’ambiente (Vedute), con il tempo (Storie per corse), con la natura e gli spazi illimitati (Primo scavo. Osservazioni sulla natura e Kepler’s Traum), con la luce e il buio (Delfi).

Dieci anni dopo, Il giardino delle cose (1992) evidenzia una componente più reale e fisica. Sugli schermi c’è una immagine video che non rispecchia più nulla ed è solo se stessa. Importanza è data al concetto di interazione: toccare per vedere.

Copertina del catalogo Cosa ti sei messo in testa

COSA TI SEI MESSO IN TESTA

A cura di Aldo Colonnetti, Gianni Sassi, Marco Maria Sigiani

Milano, Gabriele Mazzotta, 1991

Immaginare uno spazio organizzato in modo da contenere non tanto un complesso di oggetti, quanto un insieme di concetti e suggestioni è parso a Studio Azzurro, che da tempo sperimenta sulla dimensione immateriale, una proposta stimolante in continuità con le esperienze fatte. Mettere, inoltre, in relazione non solo dati reali, ma anche elementi provenienti da una dimensione immaginaria – principalmente quella cinematografica e televisiva – è stato lo spunto per tentare di esporre quel mondo virtuale che si è ormai formato nella testa dell’uomo.

La mostra che questo catalogo accompagna, Cosa ti sei messo in testa, incentrata sul cappello, ha posto lo spettatore di fronte alla scelta di un itinerario. Il pubblico può iniziare la visita dall’approccio materico-produttivo al copricapo (sopra la testa) o da quello linguistico-immaginativo (dentro la testa), scoprendo come un oggetto d’uso possa trasformarsi in elemento creativo di un nuovo linguaggio espressivo.

Copertina del volume Gli stili del corpo

GLI STILI DEL CORPO

Studio Azzurro. A cura di Coop

Modena, Coptip Industrie grafiche, 1988

Il catalogo racconta una mostra che induce a riflettere sul corpo e sui rapporti tra questo e l’alimentazione, un percorso che traduce in conoscenza, racconto e immagine evocativa un intreccio di comportamenti generalmente considerati in termini pratici piuttosto che culturali.

Gli stili del corpo tratta un tema complesso, ripercorrendo i simboli della ritualità del cibo e i miti del corpo nel corso del Novecento e tracciando i segni delle diverse epoche attraverso il video e sei monumentali totem.

Copertina del volume La camera astratta

LA CAMERA ASTRATTA

Studio Azzurro, G.B. Corsetti. A cura di Valentina Valentini

Milano, Ubu Libri, 1988

Attori e monitor contemporaneamente sulla scena, in un serrato confronto tra la realtà e la sua riproduzione elettronica: è questo lo spunto del percorso di ricerca tracciato da Studio Azzurro e Giorgio Barberio Corsetti in tre spettacoli, Prologo a diario segreto contraffatto, Correva come un lungo segno bianco e La camera astratta.

Il set e il palcoscenico, l’oggetto e l’immagine, lo schermo e il corpo sono gli elementi di una nuova pratica espressiva, che è allo stesso tempo riflessione teorica sui meccanismi della simulazione e della comunicazione.

Il libro raccoglie la documentazione di questo percorso di sperimentazione: l’incontro tra due generi che si fondono per dar vita a un nuovo linguaggio espressivo, tra soluzioni tecnologiche e immediatezza dello spettacolo dal vivo, con inedite possibilità. Il volume ripercorre questa esperienza attraverso gli appunti di regia, gli storyboard, le immagini e i testi degli spettacoli, i contributi critici di Vittorio Fagone, Pietro Montani e Valentina Valentini.

Il nuotatore di Studio Azzurro

IL NUOTATORE (va troppo spesso ad Heidelberg)

Vittorio Fagone, Studio Azzurro, Peter Gordon

Venezia, Centro di documentazione di Palazzo Fortuny, 1984

Il testo racconta un’opera significativa degli orientamenti della ricerca video negli anni Ottanta e dell’interesse precoce di Studio Azzurro per l’esperienza percettiva dello spettatore.

Il nuotatore (va troppo spesso ad Heidelberg) sviluppa un uso dei nuovi mezzi elettronici impiegati per la rivelazione di una serie di segnali minimi della persistenza, della varietà e della complessione delle differenze percepite. I monitor sono allineati in una piscina vuota, un orologio segna un tempo – reale e artificiale insieme – mentre brevi flash di immagini scivolano dall’alto sugli schermi. Lo spettatore è coinvolto in una situazione di ambiguità.