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Lo spettacolo, ispirato a Galileo Galilei, nasce dalla collaborazione artistica tra il Balletto di Norimberga e Studio Azzurro. Non è un ritratto biografico, bensì un itinerario visionario tratto da due lezioni tenute da Galileo all’Accademia di Firenze. Lì Galileo commenta e ricostruisce un’ipotetica misurazione dell’Inferno di Dante.
Raccontata attraverso i “moti dei corpi” coreografati da Daniela Kurz, le proiezioni mutanti e interattive di Studio Azzurro, i frammenti verbali scritti da Andrea Balzola e musicati da Tommaso Leddi, l’opera è il frutto di una condivisione. La scena è pensata come un organismo in trasformazione, in un progressivo passaggio tra macrocosmo e microcosmo. I corpi dei danzatori si pongono come emanazioni del pensiero di Galileo e interagiscono con le videoproiezioni, disegnando e misurando una “cosmogonia antropomorfa”.
4 programmi video sincronizzati
4 videoproiettori
4 lettori multimediali
1 videocamera IR
6 illuminatori IR
3 computer
6 casse audio
progetto luci
1 schermo di policarbonato da retroproiezione
2 pedane inclinate
Produzione Open Haus, Norimberga
Ideazione Daniela Kurz, Paolo Rosa
Drammaturgia Andrea Balzola
Coreografia Daniela Kurz
Regia Paolo Rosa
Fotografia Fabio Cirifino
Progetto luci Olaf Lundt
Riprese video Rocco Cirifino
Montaggio video Antonio Augugliaro
Elaborazioni grafiche Daniele de Palma
Ambiente sonoro Tommaso Leddi
Sistemi interattivi e tecnologici Marco Barsottini, Lorenzo Sarti
Sviluppo software Alessandro Valli
Progetto scenografico Frank Albert
Collaborazione alla scenografia Susanne Hofmann
Coreografia Daniela Kurz
Assistenti alla coreografia Robert Con, Jean-Marc Colet a.g.
Produzione esecutiva Paola Tognazzi
Collaborazione produzione esecutiva Mahnas Esmaili, Luigi Boccadamo, Federico Perrone
Produzione generale Reiner Bumke, 235 Media, Meike Ludwig
Relazioni pubbliche Delphine Tonglet