Monitor con video di nuotatore in piscina

IL NUOTATORE (va troppo spesso ad Heidelberg)

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IL NUOTATORE (va troppo spesso ad Heidelberg)

IL NUOTATORE (va troppo spesso ad Heidelberg)

videoambienti

Venezia, Palazzo Fortuny, 1984
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Apparentemente tutto è quiete. Un’atmosfera azzurrata e una musica avvolgente accolgono lo spettatore. I monitor, accostati l’uno all’altro, sono attraversati dalle bracciate di un nuotatore che si sposta di schermo in schermo. Dodici videocamere fissate sul bordo di una piscina, a pelo d’acqua, hanno reso possibili le riprese.

Con gesti ripetuti e affaticati, il nuotatore attraversa i televisori, instancabilmente. Una miriade di microeventi (una palla che cade, un’ancora che affonda…) si inseriscono nella scena principale, rimanendo relegati nei singoli schermi. È proprio in questa alternanza di eventi che si verifica la prima partecipazione diretta dello spettatore all’interno dell’installazione, elemento che caratterizzerà tutto il lavoro successivo di Studio Azzurro. Lo spettatore non assiste a una narrazione, ma è partecipe dell’evento che si svolge in quell’istante e che non sarà mai uguale a se stesso.