IL TEATRO DI POMPEO
Dramma per 4 stanze e 8 schermi
videoinstallazioni
Roma, Musia Living & Arts, Collezione Jacorossi, 2017
- Descrizione
- Dettagli Tecnici
- Credits
Che cosa non hanno visto gli occhi degli uomini e delle statue
“Delfi” di Ghiannis Ritsos
Nelle sale in mattone a vista, cariche di storia, si sviluppa il dramma della morte di Cesare. Nulla lascia presagire la sua uccisione: scesi alcuni gradini, il visitatore è accolto da un affresco animato, a tema mitologico. Proseguendo, un’ambientazione racconta la vita di Roma attraverso video proiettati sulle pareti delle sale e su un grande tavolo. Ampie finestre-video suggeriscono ambienti esterni e personaggi, che si intravedono a silhouette dietro le tende. Il visitatore può muoversi tra le sale e scegliere la propria prospettiva, mentre la storia racconta il quieto svolgersi di occupazioni quotidiane: dal mercato alla toilette, dalle abluzioni alle danze, dalle terme alle parate militari.
Tutt’a un tratto una tempesta porta via la luce dorata, il vento muove le tende, cala una notte fredda e livida. Torna la luce, ma l’atmosfera è cambiata e lo spettatore si trova al centro del dramma. Oltre le tende si scorgono i gesti circospetti di una congiura, cresce la tensione. Il corpo di Cesare cade sotto i colpi di pugnale. Un mondo finisce e si dissolve nelle fiamme del tempo. Persino le statue – testimoni immobili delle glorie umane – sono travolte dalle fiamme, mentre solo la lira continua a raccontare la Storia.
Note di regia
La formula narrativa del Teatro di Pompeo nasconde una sottile sperimentazione, pur mantenendo forte coerenza stilistica con altre opere di tema storico realizzate per musei e spettacoli teatrali. Per la prima volta abbiamo avuto l’opportunità di sviluppare il tema con una decisa impronta teatrale, avendo a disposizione una scena articolata negli spazi di un edificio storico di grande suggestione. La narrazione è pensata nello spazio e nel tempo in modo che lo spettatore possa diventare un visitatore curioso che aggirandosi nelle sale si addentra nella storia.
Note sulla colonna sonora
Come in uno scavo archeologico, dal flusso sonoro del Teatro di Pompeo affiorano frammenti sonori di un contesto antico che sopravvive in alcune tradizioni musicali del Mediterraneo e del Vicino Oriente. Suonano antiche trombe romane ed etrusche come i lituus, le conchiglie utilizzate come richiamo sulle navi che attraversavano il Mare Nostrum, o antiche percussioni come sistri, calcofoni e tamburi a cornice. Alcuni di questi strumenti sono fedeli e preziose ricostruzioni di antichi reperti archeologici, realizzate dal team dell’European Music Archaeology Project.
8 programmi video sincronizzati
8 videoproiettori
8 lettori multimediali
7 casse audio
progetto luci
1 tavolo di legno
Progetto Studio Azzurro
Direzione artistica Fabio Cirifino, Leonardo Sangiorgi
Collaborazione al progetto Laura Marcolini
Fotografia Fabio Cirifino
Riprese video Mario Coccimiglio, Alberto Danelli e Archivio Studio Azzurro
Montaggio video Silvia Pellizzari
Post-produzione video Davide Cazzani, Matteo Cellini, Mauro Macella
Musiche e sound design Tommaso Leddi, Alberto Morelli
Costumi Fernanda Menendez
Progetto tecnico allestitivo Daniele De Palma
Produzione esecutiva Osvalda Centurelli