ULTIMA FORMA DI LIBERTA’, IL SILENZIO
Opera videoteatrale per canto, suoni e immagini
spettacoli
Gibellina (TP), XII Edizione Orestiadi, 1993
- Descrizione
- Dettagli Tecnici
- Credits
Ai piedi dell’immenso Cretto di Burri si trova un’immagine attraversata da una crepa: una parete di monitor spezzata in due. Sotto, coperti e muti, rimangono i resti della tragedia che ha segnato il Belice.
L’immagine spezzata rivela le parole, i gesti, gli stucchi, le pietre e soprattutto gli occhi di Gibellina. Attraverso le voci degli abitanti del paese distrutto nel 1968, vengono rielaborati quattro poemetti di Ghiannis Ritsos. Sono quattro brani che si intrecciano in un collage di riflessioni sulla caducità della vita, sulla memoria, sulla solitudine.
Quattro figure mitologiche si costruiscono un’identità grazie al silenzio: similmente, è necessario fermarsi e dal silenzio rielaborare il lutto, ricostruire, ascoltare la memoria. Compaiono sequenze di sguardi raccolti tra i vecchi di Gibellina, inquadrature di bocche serrate nel silenzio, vuote di parole, ma di quel vuoto che è «come i bozzi di tela, come sacche di mercanti, dove già dall’esterno indovini il contenuto: patate, cipolle, grano e granoturco, mandorle o farina…».
Così cita Ritsos nel testo di quello che più che uno spettacolo è un intenso scorrere della memoria.
4 programmi video sincronizzati
50 monitor 25'
4 lettori 3/4
1 videocamera
1 computer
4 casse audio
progetto luci
25 sedie
Produzione CRT Artificio di Milano, Le Orestiadi di Gibellina
Ideazione Fabio Cirifino, Moni Ovadia, Paolo Rosa
Drammaturgia Moni Ovadia, Paolo Rosa
Regia Paolo Rosa
Collaborazione alla regia Paolo Ranieri
Fotografia e progetto luci Fabio Cirifino
Riprese video Mario Coccimiglio
Montaggio video Fanny Molteni
Suoni e musiche Alfredo Lacosegliaz
Attori Nino Ciaravino, Moni Ovadia, Enrico Stassi, 25 anziani cittadini di Gibellina
Musicisti Davide Casali, Maurizio Dehò, Alfredo Lacosegliaz, Gianpietro Marazza
Costumi Alberto Chiesa
Produzione generale Reiner Bumke